Manutenzione predittiva

manutenzione predittiva

Manutenzione predittiva: Machine Learning e Artificial Intelligence per una politica manutentiva vincente all’interno della tua azienda.

Manutenzione predittiva e approcci data-driven

Nell’ultimo decennio si è parlato molto di applicazioni di Machine Learning e di Artificial Intelligence nell’ambito delle politiche aziendali di manutenzione, tanto da arrivare a considerarle come la panacea di tutti i problemi.

Come sempre, con il tempo, si è poi compreso che non esiste una politica migliore di altre. Per quanto riguarda la manutenzione, infatti, ogni azienda deve cercare di trovare la strategia migliore che, spesso, non consiste in una politica univoca, ma in un mix di diverse, ma corrette strategie.

Manutenzione predittiva: l’evoluzione delle strategie manutentive nel tempo

Negli anni passati l’interesse per la manutenzione non è mai stato centrale nell’agenda dei CEO. Dopo la pandemia, tuttavia, sono sempre più numerosi i manager aziendali che rivolgono il loro interesse a questo aspetto, ormai divenuto centrale.

manutenzione predittiva

Il motivo è comprensibile: in tempo di Covid i punti critici delle aziende sono emersi in modo più evidente: fragilità e rigidità aziendale. Da qui la necessità di una trasformazione in aziende flessibili e robuste in grado di sopportare crisi ed emergenze improvvise. Non solo: aziende robuste sono soprattutto quelle che, oltre a reggere l’emergenza, riescono anche a trarne vantaggio.

Chiarito ciò, si risulta chiaro che la manutenzione non è più solo fondamentale per sostenere la continuità operativa, ma anche come soluzione per garantire l’efficienza produttiva. Adattarsi in modo proficuo ed efficiente a contesti in rapida mutazione, diventa ora più che mai fondamentale.

Manutenzione predittiva: le politiche di manutenzione

Politica di manutenzione ed evoluzione storica dell’ingegneria di manutenzione procedono di pari passo. Entrambe, poi, seguono il livello di conoscenza dell’impianto.

Dalla manutenzione correttiva, poco efficace ai fini dell’efficienza di un impianto, si è passati alla manutenzione preventiva su base statistica. Cioè, sulla base dei dati storici raccolti e dei modelli di costo, viene stabilito il momento in cui sostituire il componente o l’impianto, per evitare il guasto. Naturalmente, una strategia di questo tipo non si addice ai guasti accidentali, ma solo a quelli dovuti ad usura.

Per poter pianificare in modo economico ed efficiente l’intervento manutentivo, è fondamentale la capacità di raccogliere dati sullo stato di salute dell’impianto in seguito alle diverse ispezioni e alla capacità di prevedere la vita residua. Solo così sarà possibile una politica manutentiva efficace.

Molto spesso queste strategie sono considerate come politiche di riduzione dei costi di manutenzione in quanto si ripropongono come obiettivo principale quello di evitare il guasto e, se non è possibile, di ridurre al minimo l’impatto sulle performance dell’impianto.

Negli ultimi anni, poi, molte aziende hanno compreso l’importanza di investire nell’acquisizione di segnali deboli dagli impianti, come la corrente assorbita, le temperature dei componenti, la variazione nel consumo energetico e le vibrazioni. Tutto ciò, naturalmente grazie all’avvento di tecnologie come i sensori low cost e cloud computing. E’ così che si è approdati alle nuove politiche di manutenzione predittiva.

Manutenzione predittiva: la raccolta di dati e il giusto equilibrio tra le politiche predittive

Già da molti anni si parla e si pratica la manutenzione predittiva. Ma è  proprio in seguito ad una capacità di raccolta dati sempre più elevata che si è arrivati a sfruttare in pieno la manutenzione predittiva.

Ma qual è il modo migliore per generare profitto? Il primo step è quello di procedere con un’analisi costi-benefici. Senza dubbio la manutenzione correttiva implica investimenti molto bassi, ma può indurre a costi molto elevati per il fermo o per la riparazione. Inoltre, possono esserci conseguenze spiacevoli in termini  di costi anche per la mancata previsione del momento in cui in cui si verificherà il guasto.

La manutenzione preventiva, invece, potrebbe portare all’inconveniente di una rischiosa presunzione di sicurezza. Inoltre tale politica non corrisponde unicamente con l’intelligenza artificiale applicata alla manutenzione. Infatti esistono tecniche predittive di campo e tecniche data-driven.

controllo del mezzo

Entrambe sono ottime strategie per individuare prontamente un malfunzionamento. Tuttavia le tecniche predittive di campo si sono rivelate più efficaci per individuare difetti di natura meccanica. Si aggiunge a ciò che le tecniche di campo, rispetto a quelle predittive sono meno vincolate allo storico dati.

Dunque, lo scenario post-Covid porta, al vertice delle priorità, la manutenzione.

Che si tratti di manutenzione correttiva, manutenzione predittiva di campo o di tecniche data-driven, nelle agende dei direttori, la manutenzione si trova al primo posto, ormai fondamentale e imprescindibile.

Vantaggi e svantaggi di ognuna di queste strategie ormai sono chiari. Così come è sempre più evidente che non si tratta ormai di scegliere una o l’altra, ma un mix di ognuna. Quindi, scegliere il giusto equilibrio tra le diverse politiche è la strategia manutentiva vincente.

La Tamarri è sempre impegnata ad individuare la politica di manutenzione più adatta e all’avanguardia per i tuoi carrelli elevatori.😉

 

 

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Cucine Popolari, un intreccio virtuoso

Cucine Popolari, un intreccio virtuoso tra tecnologia e solidarietà. Sicurezza ed efficienza alle Cucine Popolari del Battiferro per una nuova accoglienza.

Cucine Popolari: un esempio di accoglienza e inclusione

Cucine Popolari sono il frutto di un progetto dell’Associazione CiviBo Onlus nato il 20 ottobre del 2014, con sede a Bologna in via Del Battiferro. Da un’idea di Roberto Morgantini, “a oggi le Cucine rappresentano un esempio di accoglienza e inclusione. Unico su tutto il territorio nazionale”, come afferma lo stesso creatore del progetto.

Cucine popolari nascono con l’intento di divenire un punto di riferimento per azioni concrete di solidarietà contro l’indigenza e la solitudine. Contro il disagio sociale in senso lato.

Per questo coinvolgono singoli volontari e imprese del territorio. Una sorta di “cittadinanza attiva”, solidale nel contrasto “della povertà economica, relazionale e sociale”.

L'”autentica identità” di Cucine Popolari si colloca nel superamento della dimensione caritatevole in favore di un sentimento di inclusione forte e condiviso.

Dopo il Covid-19 verso la Fase 3

Tra l’imperversare del Covid-19 e la giungla dei tanti i protocolli anti-covid, gli ospiti da sfamare non sono certo diminuiti. Anzi, l’epidemia ha acuito l’indigenza di chi era già in difficoltà.

Nei mesi del lockdown anche le iniziative di solidarietà hanno subito un freno. Niente più pasti serviti a tavola. Difficile, infatti, garantire il distanziamento sociale a tavola come in cucina dove i volontari preparano i pasti ogni giorno.

Ma  Cucine Popolari non si sono sottratte alla loro vocazione neanche in un complicato momento come quello trascorso.

Per questo Roberto Morgantini giovedì 4 giugno annuncia che, Cucine Popolari non potranno ancora servire pasti a tavola, ma dal 12 giugno, l’accoglienza aumenterà. Il fondatore di una delle iniziative più inclusive d’Italia annuncia, infatti, che : “anche il venerdì le nostre ospiti e i nostri ospiti potranno contare su di noi per un pasto caldo e, magari, anche un pasto per la cena.

Significa dunque che, su richiesta della Responsabile dell’Area welfare del Comune di Bologna, Adele Mimmi, le Cucine Popolari del Battiferro non saranno aperta solo da lunedì a giovedì, ma anche al venerdì.

Al via la Fase 3, in sicurezza con il GoodVibER!

L’annuncio da parte di Morgantini di una maggiore apertura e quindi di un maggior carico per le volontarie e i volontari, è stata l’occasione per presentare l’ultima donazione alle Cucine Popolari del Battiferro. Venti dispositivi GoodVibER firmati Tamarri , proprio per chi lavora in cucina.

Da sempre incline all’innovazione tecnologica, negli ultimi anni la Tamarri ha rifornito le imprese con sistemi di sicurezza innovativi. Con quale scopo? Permettere agli operatori  e a chi li circonda di lavorare senza rischi.

Ai fornelli delle Cucine Popolari, sono numerose le “cuoche” e i “cuochi” volontari. Da lunedì a venerdì preparano tanti pasti per tutti coloro che, un pasto, non se lo possono permettere.

Il lavoro è tanto e non è sempre semplice garantire il distanziamento sociale tra chi si occupa di questo fondamentale servizio. Per questo Andrea Tamarri, titolare della Tamarri S.p.a, nonché ideatore del  GoodVibER, ha pensato che il  dispositivo potesse essere utile per lavorare in sicurezza anche presso le Cucine Popolari.

Cos’è il GoodVibER e perché può essere utile a Cucine Popolari

Il  GoodVibER è un piccolo dispositivo delle dimensioni di un telecomando per cancelli elettrici. Ha ha la funzione di mantenere le distanze necessarie per contrastare la diffusione del coronavirus.  Con  tecnologia Bluetooth, il Good VibER è in grado di segnalare con una vibrazione e un segnale luminoso che due operatori sono troppo vicini.

Un aiuto a chi si dà da fare tra i fornelli delle Cucine Popolari del Battiferro. Anche la tecnologia può contribuire ad un progetto di solidarietà.

Noi della Tamarri siamo orgogliosi di aver dato il nostro piccolo contributo a coloro che si occupano da anni al nobile compito di combattere l’indigenza e la solitudine. Per tutti coloro che sono stati meno fortunati di altri.

Buon lavoro in sicurezza a tutti i volontari che hanno contribuito a rendere le Cucine Popolari un luogo di accoglienza e di condivisione!